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La Robbia è una pianta rampicante perenne ed erbacea con radice molto lunga, cilindrica e flessibile con sottili cortecce rosse. I suoi steli hanno spesso una base lunga, ruvida, scanalata e legnosa. Le sue vecchie radici presentano un colore più intenso rispetto a quelle giovani. La polvere che si estrae dalle loro radici colora di rosso grazie ai coloranti presenti nei glucosidi derivanti dell’antrachinone, principalmente purpurina e munjistina ed è conosciuta, sin dall’antichità, nella pratica della colorazione dei tessuti.
La pianta della Manjistha predilige terreni profondi, si semina in campo aperto in primavera al riparo dal gelo a 4 – 6 cm di profondità. La germinazione avviene in genere a distanza di 15 – 20 giorni. La raccolta delle radici viene fatta tra settembre e novembre, durante il terzo anno di coltivazione, quando la pianta raggiunge il massimo potere colorante.
La coltivazione e l’utilizzo della Robbia risale al medioevo, dove le sostanze pigmentanti prodotte dalla pianta costituivano vaste coltivazioni e ricco commercio. A partire dal XVII secolo, le sue radici iniziarono ad essere importate in Europa, dove i maggiori produttori come Siria, Persia, Asia minore e Olanda, insieme alla Francia introdussero la coltivazione della Robbia in alcune regione meridionali tra cui la Provenza. In Italia, le coltivazioni sono state mantenute sino alla fine del XIX secolo, dove trovarono largo impiego nella colorazione dei tessuti per gli abiti della tradizione regionale.
Secondo l’antico testo ayurvedico Bhava Prakash, Manjistha è in grado di legare con Amavisha (radicali liberi) e Garavisha (xenobiotici) tossine che causano infiammazione, malattie della pelle, ulcere ed altri problemi. La Manjistha, in sanscrito chiamata anche Jingi (energia vibrazionale), aiuta a ristabilire l’intelligenza dei tessuti e trovare combinazione equilibrata di Soma (raffreddamento) e Agni (calore). Agni consente agli attivi di penetrare a livello cellulare dei tessuti mentre il Soma aiuta ad assorbire le tossine neutralizzandole.
La polvere impiegata nei trattamenti tintorio – riflessanti e per la skin care deriva dall’essiccazione e polverizzazione delle radici, mostrando caratteristiche molto interessanti e offrendo nuance rosso – arancio o tonalità scarlatte. Tuttavia si costituisce di una gamma tintoria molto ampia con tonalità che vanno dal rosa pallido ad un rosso scuro intenso e profondo piuttosto freddo. Se utilizzata in combo con Indigo e Ibisco aiuta a raggiungere nuances dai riflessi viola.
Ma non solo, oltre oltre a donare brillanti sfumature, si prende cura della chioma e del cuoio capelluto. Grazie alle sue notevoli proprietà svolge un’azione stimolante per favorire la crescita sana e forte dei capelli rendendoli estremamente morbidi e lucenti. Purifica e lenisce la cute grazie al suo potere antibatterico e antinfiammatorio rendendosi molto efficace nel trattamento del prurito causato da eczema, psoriasi e dermatiti.
Applicata sulla pelle ha notevoli proprietà: astringe e purifica eliminando le imperfezioni, illumina e tratta le macchie da pigmentazione rendendo omogeneo il colore del viso; tonifica e compatta l’incarnato svolgendo un’azione anti-age.